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È forse un'utopia, una follia, credere di poter abbattere la diffidenza e il timore con il quale ci si rapporta col mondo di quegli uomini che hanno problemi psichiatrici.

Il timore è biunivoco ed è lo stesso timore imposto da un palcoscenico, che darà origine all'espressione teatrale.
Il teatro entra come un cuneo tra chi è folle e chi folle è, utopicamente, per ammansire il timore, per diluire la diffidenza, per togliere l'imbarazzo, per dare una chance comunicativa a chi sul palcoscenico della vita o sta in silenzio o delira.

Tra silenzio e comunicazione può scattare una scintilla, si può superare una soglia, si può creare una curiosa intesa per tutti quelli che nell'attesa sognano.

Superare una soglia, quando la variazione di un fattore, che sino a quel momento non aveva avuto alcun effetto, produce improvvisamente un effetto nuovo e smisurato.

Il fattore scatenante è il teatro che entra come segno dinamico, all'interno dei comportamenti quotidiani degli utenti.

Di che cosa sono capaci il nostro corpo e il nostro cervello se si superano certe soglie?
Quotidianamente questa sperimentazione viene effettuata quando si dice "una parola di troppo" oppure quando si arriva alla "goccia che fa traboccare il vaso" o ad "un punto di non ritorno".

Soglie da evitare, soglie da superare, soglie da misurare, per approfondire l'importanza che il teatro può assumere nell'abbassare la soglia della qualità della comunicazione e dell'integrazione.

Il teatro si presenta come un'avventura del pensiero non vincolata a regole precise, dove reale e immaginario, razionale e pulsionale, coscienza e delirio si battono l'uno contro l'altro, con o senza prevaricazione, attraverso il linguaggio delle passioni dalla grammatica fragile, indocile, e tumultuosa.

Tra silenzio e comunicazione può scattare una scintilla, si può superare una soglia, si può creare una curiosa intesa. Attraverso il teatro il processo di comunicazione acquista una funzione decisiva espressa con un aumento della voglia di dire, di fare e di raccontare.



Dal 1997 Festina Lente Teatro conduce laboratori teatrali in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Parma e Reggio Emilia.

Finora ha realizzato sette progetti:

Tempo di smetterla
.
Tempo di parlare, di pensare, di emozionarsi, di piangere, di ridere, di tacere in tempo.
Teatro Cavallerizza Reggio Emilia. (debutto 26 ottobre 2008)

Pig Brother. Progetto intorno a George Orwell.
Teatro Re Giò Reggio Emilia.
(aprile 2005)

Inferni. Progetto sull'Inferno di Dante.
Ha debuttato al Teatro Re Giò di Reggio Emilia e ha partecipato a TIS Festival a Bologna. (aprile 2004)

Liberamente. Dal racconto di Kafka Una relazione accademica.
Ha
debuttato al Teatro Due di Parma. (2001)

Aspettando G.
Ha debuttato al Teatro Due di Parma. (2000)

Il giro del mondo in 80 scatti. Fotoromanzo.(1999)

Gli Ubucoli, ispirato a Ubu Roi di Alfred Jarry. (2006)

Sulla Paura e sul Coraggio, Storie poco comuni di umanità comune. (2007, debutto il 26 maggio al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia)


Festina Lente Teatro - Fraz. Paroletta 110, 43012 Fontanellato (PR ) info@festinalenteteatro.it