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Teatro, Scambi, Incontri, Laboratori per una cultura multietnica
rivolti a donne migranti e native.

“I mercanti di sette nazioni convengono a ogni solstizio ed equinozio.
Non solo a vendere e a comprare
si viene a Eufemia,
ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato,
seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti,
a ogni parola che uno dice come “lupo” “sorella” “tesoro” “nascosto” "battaglia” “scabbia” “amanti”,
gli altri raccontano la loro storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie.”

I.Calvino, Le Città Invisibili

Il teatro è il grande luogo dove si può restare svegli e ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno. Il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie. Il teatro in cui si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio.

Essere migranti è vivere in due universi, quello in cui si è immersi, ma anche quello che si è abbandonato, definitivamente o temporaneamente, è lacerazione, è divisione.

Le molteplici invisibili lacerazioni, la forza creativa della nostalgia accendono la memoria, l’immaginazione, il desiderio di tornare a casa, sia pure attraverso il teatro.

Perché si leggono e condividono esperienze, atmosfere, storie vissute o immaginate, maturando una particolare disponibilità all’ascolto, al dialogo e allo scambio culturale con l’altro.

Abbiamo sentito dentro di noi la necessità del nostro teatro, la necessità del fare teatro come antidoto ai pregiudizi e collante universale.

Un teatro anche come strumento di educazione e di integrazione sociale e portatore di pari opportunità.

Abbiamo navigato ininterrottamente sulle storie, abbiamo pescato sul non detto delle storie, abbiamo ricercato nuove identità emergenti dalle storie.

Fare teatro è forse l’unico modo che abbiamo per essere liberi, liberi di cambiare identità.


La nave di Penelope nasce da un’esperienza triennale di lavoro e scambio fra Festina Lente Teatro e l’Associazione Vagamonde.
Questa collaborazione ha prodotto un importante percorso teatrale, rivolto a donne di diverse nazionalità, dove si è sviluppato lo scambio creativo fra le diverse culture, e ha visto la realizzazione di tre laboratori teatrali e di tre esiti di laboratorio:

Voci Invisibili. Liberamente tratto da Le Città Invisibili di Calvino (2004)

Scene Madri. Voci di donne protagoniste e vittime della nostra contemporaneità (2005).

La nave di Penelope. Racconti di donne che non si rassegnano più ad aspettare uomini dispersi nel mondo alla ricerca di fortuna ma, moderne “Penelopi”, lasciano la casa di Ulisse e si mettono in viaggio, a volte fuggono, arrivano, desiderose di fare.(2006)

Pane e Rose. Le donne vogliono si il pane ma cercano anche le rose per assicurarsi la possibilità di un futuro. (2007)

Di mano in mano. Il teatro in cui si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio.(2009)

È stato inoltre pubblicato nel 2004 un catalogo patrocinato da Unione Europea, Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, Regione Emilia Romagna, Iniziativa comunitaria Equal/Insereg-Ugualmente, Provincia di Parma: testi in diverse lingue e foto in bianco e nero di Stefano Vaia raccontano l'esperienza fatta nel laboratorio Voci Invisibili.

Festina Lente Teatro - Fraz. Paroletta 110, 43012 Fontanellato (PR ) info@festinalenteteatro.it